Perchè Sanremo è Sanremo

Non abbiamo preso in esame Sanremo perchè è particolarmente messa male, avremmo potuto fare lo stesso articolo per Vallecrosia, Imperia, Ventimiglia, e quasi tutti i comuni turistici d’Italia. Più sono grandi e più il fenomeno è accentuato. Ne hanno già parlato in molti e le iniziative messe in atto non hanno ancora prodotto risultati tangibili. Mettiamo sotto lente d’ingrandimento questo comune perchè abbiamo esperienze dirette e dati sia da case vacanze che da altre strutture ricettive.

La situazione Italiana

Ad agosto 2018 su Airbnb eranno presenti 397.314 alloggi in italia, dal 2016 c’è stato un incremento del 78%. Peccato che per l’Istat nello stesso periodo risultano censiti solo 113.538 alloggi. Possiamo quindi affermare che circa 280.000 alloggi in Italia operano completamente in nero nel 2018. Quando un proprietario affitta una casa a settimane è perchè pensa o spera di poter ottenere di più di un affito tradizionale, se paragoniamo le entrate di una casa vacanze presumendo che siano simili o uguali a una in affitto tradizionale, potremmo dire che quasi tutti i  280.000 evadono un minimo di 1320€ (ipotizzando 500€ di affitto) all’anno di tasse. Non si può essere precisi ma sicuramente parliamo di milioni e milioni di euro evasi.

A Sanremo aumentano le case vacanze

Immagine dati Istat 2017-2018 capacità delle strutture ricettive

l’immagine riporta i dati Istat 2017-2018 per quanto riguarda la capacità ricettiva delle stutture del comune di Sanremo

Come si può notare dai dati, lo sviluppo del settore alberghiero rimane abbastanza invariato se non per l’incremento dei 5 stelle lusso e il calo per i poveri alberghi da 1 stella, d’altronde sono i competitor più vicini alle case vacanze, affittacamere, B&B con la differenza che hanno un trattamento fiscale non paragonabile.

Secondo i dati nel 2017 erano presenti 46 alloggi turistici passati a 53 nel 2018, secondo Airbnb ad oggi luglio 2019 sono disponibili “Oltre” 300 case.

Feder-Case-Vacanza

Se 53 case vacanze mettono a disposizione 421 posti letto, 300 case ne offrirebbero almeno 2.383 parliamo quasi del 50% della capacità turistica di Sanremo, potremmo affermare che il settore extra alberghiero sta per superare o ha già superato il settore alberghiero in termini di capacità ricettiva.

Le iniziative messe in atto

Airbnb come gli altri portali sono obbligati dal 2017 a fare i sostituti d’imposta, per adesso però hanno solo l’obbligo di comunicare i dati delle prenotazioni all’agenzia delle entrate, questo è l’accordo ma noi ci chiediamo, non potevano obbligare airbnb (e simili) a richiedere ad ogni Host per l’apertura dell’annuncio, il numero di attribuzione dato dalla regione di appartenenza? D’altronde qualsiasi alloggio che ne è sprovvisto non è riconosciuto e non può operare per legge. Nel giro di 24 ore sarebbe stato possibile oscurare tutti gli alloggi non in regola, evidentemente le commissioni che prendono questi siti web dalle prenotazioni vengono prima del nostro territorio, del settore turistico e della nostra sicurezza pubblica.

Prima o poi finirà

Qualcuno potrà affermare che prima o poi l’agenzia delle entrare risalirà a tutte le prenotazioni effettuate e chiederà il conto a tutti i furbetti. Certamenti ci auguriamo che questo accada il prima possibile, cosi da recuperare le risorse sottratte alla collettività. Il problema è che dal 2017 ad oggi il numero di alloggi registrati e operanti non sembra essere diminuito o cambiato anzi, attenderemo i dati istat 2019 per verificare cosa sia cambiato dopo 3 anni dall’introduzione della norma a Sanremo. Allo stato attuale ci rimettono 175 attività nel settore alberghiero ed extra alberghiero contro i 22o furbetti (solo airbnb) che svolgono l’attività in nero.

Tutti puntano il dito su Airbnb…

La maggioranza delle case in nero sono presenti sui i siti di annunci come subito.it o su ebay annunci che non occupandosi direttamente del pagamento o della prenotazione sono esclusi dalla norma e non sono obbligati a tracciare o comunicare nulla. Dal momento che proprietario e turista si trovano d’accordo per telefono o mail il gioco è fatto. Chi mai andrà a controllare le comunicazioni di un privato cittadino?

Non generaliziamo

Spesso quando ci occupiamo della creazione siti web per albergatori e professionisti del settore ci accorgiamo che sviluppano un’odio per tutte le casa vacanze. Questo è il risultato della concorrenza sleale che porta anche quest’ultimi a doversi allineare a i prezzi del mercato. Le case vacanze (in regola) possono convivere pacificamente con le altre strutture ricettive e anzi aiutare a far crescere il turismo complessivo di una zona incrementando la sua capacità ricettiva,  sono attrattive per un’altra tipolgia di turista che spesso è accompagnato da famigliari o amici con cui vuole condividere una vacanza a stretto contatto, con l’indipendenza e la privacy che solo una casa può dare. Cercano l’alloggio direttamente sui portali dedicati come Airbnb, Homeaway dove sono solo presenti alloggi di questo tipo.

Concorrenza Sleale

Non è tanto una questione di concorrenza verso gli alberghi come si pensa, come abbiamo detto sopra i turisti dell’home sharing usano portali specifici per cercare il proprio alloggio, il problema principale riguarda le altre case vacanze in regola che pagano le tasse e non possono permettersi di abbassare i prezzi come i loro competitor in nero o devono lavorare il doppio per far quadrare i conti. Poi è ovvio che ne perde tutto il settore turistico che per forza di cose è soggetto alla stessa competizione.
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L’alloggio perfetto per criminali e terroristi

Una casa vacanza in nero non registra i documenti d’identità e le presenze nel portale alloggiati della questura, rappresenta (secondo noi) uno dei più gravi problemi di sicurezza pubblica in Italia. Senza saperlo si può infatti fornire ospitalità a un latitante o peggio.

La legge non ammette ignoranza

Quando vi scopriranno pagherete fino al 120% dell’imposta dovuta,  ma questo è solo uno dei problemi, se come già successo qualcuno deciderà di rimanere a vivere nella vostra casa vacanza la legge non potrà aiutarvi in quanto il contratto di locazione turistica è considerato nullo non essendo in regola ed l’inquilino potrà farsi riconoscere dal giudice un regolare contratto d’affitto, diventando di fatto l’inquilino, ad un prezzo d’affitto che sceglierà lui.

Se pago le tasse non riesco ad andare avanti

Vorra dire che il tuo alloggio non è adatto ad ospitare o non sei un bravo imprenditore, chi pensa di far successo abbassando il prezzo e utilizzando scorciatoie e trucchetti finisce sempre per scottarsi, non scriviamo quest’articolo per frustazione anzi abbiamo un’tasso di occupazione e un price management performante sempre in costantemente crescita, non è affatto insostenibile la tassazione attuale specialmente per le case vacanze. Nella maggioranza dei casi il comparto fotografico rappresentano l’aspetto più trascurato.

Considerazioni finali

Come sempre in Italia per recuperare soldi dal mercato sommerso si aggiungono o incrementano le tasse a tutto il resto del settore in regola. A Sanremo è stata introdotta il 1° giugno 2019 la Tassa di soggiorno, norma destinata ai 5.281 posti letto del settore alberghiero di Sanremo e che sarà evasa da almeno 2.000 posti letto quotidianamente, avvantaggiando ancora di più chi non è in regola.

Notizia di questi giorni è della Task Force composta dal corpo di Polizia municipale e Ranger d’Italia che a rotazione dovrebbero pattugliare i bidoni dell’immondizia, per pizzicare gli “incivili”. Come abbiamo dimostrato con i dati a Sanremo è probabile, specialmente in alta stagione che siano presenti 2.500 turisti in case vacanze che non hanno il tempo per comprendere e utilizzare la raccolta settimanale porta a porta, già sono state introdotte le isole ecologiche aperte il week end per sopperire alle difficoltà di coloro che hanno seconde case, ma quanti sono stati informati?

Speriamo che organizzino una Task Force dove i nostri corpi di polizia possano cercare questi evasori,  potrebbero svolgere il lavoro in ufficio, con l’aria condizionata, alzando il telefono e domandando alla struttura se è provvista di autorizzazione per operare ed in caso contrario intervenire.

Che cosa sono le Notifiche Push?

La notificha push è un tipo di comunicazione istantanea con la particolarità che l’utente destinatario non deve effettuare alcuna operazione di download, viene avvisato attraverso le notifiche del sistema che sta utilizzando. Gli utenti in autonomia possono gestire e autorizzare siti web o app per permetterli di ricevere le notifiche.

Le app mobile specialmente quelle più utilizzate usano costantemente notifiche Push, basti pensare ai servizi di messaggistica come Whatapp, Messanger o ai più famosi client mail per rendersi conto che tutti i giorni visualizziamo e utilizziamo le notifiche e le desideriamo ardentemente,  immaginate se smetteste di ricevere le notifiche dei messaggi ricevuti su Whatsapp, dovreste accedere all’applicazione ogni tot per controllare se avete ricevuto o meno dei nuovi messaggi, non proprio comodo.

 

Accetta le nostre notifiche, ti spiegheremo più in basso come potrai gestirle e disattivarle.

 

Performance Notifiche Push vs Newsletter

Se hai già un sito web che riceve molti visitatori e stai utilizzando con successo la newsletter potresti ottenere risultati migliori implementando le notifiche push. Considerando che la maggior parte del traffico web oggi proviene dai dispositivi mobile è facile comprendere come ricerche e studi dicano che sia in grado di attrarre il maggior numero di interazioni. Generalmente un’invio di newsletter ottiene un tasso d’apertura dal 10% al 30%, una notifica push ottiene dal 50% al 90% di visualizzazioni degli utenti iscritti. I click ricevuti dalla newsletter in media possono essere dal 1% al 5% mentre per la notifica push arriva anche al 30% di click rispetto ai visitatori. La ubisoft che utilizza da tempo le notifiche push con oltre 300 mila iscritti ha ottenuto nel 2019 una delle migliori performance di click realizzando il 31%. Questo risultato è stato ottenuto soltanto nelle comunicazioni di lancio dei loro nuovi videogame.

Non ti serve un’app mobile

Molte aziende pensano che sia necessario avere un app dedicata al mobile con il solo fine di inviare notifiche push su tutti i telefoni (android e apple). Cosi spendono grandi quantità di denaro per far sviluppare semplici app informative che si ti avviseranno con le notifiche push fino a quando non disinstallerai l’app per questioni di spazio o inutilità. Al limite potrebbe servirti un restyling del sito web per il mobile che costa decisamente meno.

Funziona in tutti i browser web

Le notifiche push per siti web

 

Aumenta il traffico in modo automatico

Per un blog non è solo indispensabile avere dei contenuti di qualità ottimizzati per il SEO, bisogna raggiungere il maggior numero di lettori attraverso canali dedicati. Le notifiche Push possono essere configurate per leggere i feed rss del sito e inviare automaticamente una notifica quando un nuovo articolo è disponibile. Non occorre pianificare altro.

Consegna Istantanea

Quando si inviano le notifiche tutti gli iscritti ricevono istantaneamente sul dispositivo in cui hanno dato il consento la comunicazione. Può essere nuovo articolo, un’offerta speciale.

Disattiva le notifiche indesiderate

Di seguito elenchiamo le guide ufficiali, divise per browser o sistema operativo, sempre aggiornate e complete.

 

Più del 80% di chi accede ad internet utilizza uno smartphone, se il tuo sito web non è mobile-friendly stai perdendo una grandissima fetta di pubblico che avrà difficoltà a leggere le informazioni.

1) Aumenta il Rank su Google

Google premia i siti web ottimizzati per il mobile, se il sito rispecchia tutti i parametri si avranno miglioramenti nel ranking e un conseguente aumento di visibilità nei motori di ricerca. Scopri anche tutti i nostri servizi SEO per il mobile altrimenti segui scrupolusamenta la guida di google e correggi tutti gli errori.

2) Aumenta l’audience del sito web

Come abbiamo già detto gli accessi dai siti web dagli smartphone hanno superato di gran lunga gli accessi dai pc fissi. Anche gli italiani accedono per l’83% da un dispositivo mobile e dalle statistiche possiamo solo aspettarci nei prossimi anni un considerevole aumento. è proprio questo l’obbiettivo di un sito web, attrarre il maggior numero di visitatori, per tanto è essenziale avere un sito web responsivo.

3) Migliora l’esperienza utente

Elementi come immagini, pulstanti e forumulari sono spesso visualizzati in formati differenti e spesso poco pratici a seconda della dimensione dello schermo dell’utente. Il testo deve essere leggibile senza dover costringere il visitatore a zoommare. Generalmente

4) Incrementa le conversioni

Negli usa molte ricerche dimostrano come l’80 dei visitatori da smartphone che visitavano siti web di imprese locali abbiano poi chiamato o fatto visita all’attività nell’arco delle 24h succesive. Altri studi dimostrano come il 60% dei visitatori in media non tornano in un sito web che non è ottimizzato per il mobile. Migliorare il vostro sito web anche sull’aspetto mobile porterà indubbiamente dei vantaggi in termini di visitatori.

Possiamo aiutarti?

Se pensi che il tuo sito web non sia adatto ai dispositivi mobile e magari è giunta l’ora di un Restyling possiamo aiutarti a migliorare o a creare un sito web perfetto per il mobile, che aspetti richiedi un preventivo.

 

 

Il sito web per un’azienda è uno strumento di lavoro indispendabile per pubblicizzare i propri prodotti o servizi. Per ogni tipologia di sito internet esistono diversi trattamenti contabili
dei costi sostenuti per la lore realizzazione.

Possiamo identificarne tre principali categorie

  • sito internet informativo – Detti anche siti vetrina hanno puramento scopo informativo, possono essere paragonati ai classici biglietti da visita in cui sono presenti poche informazioni e generiche.Una delle caretteristiche di questi siti web è la staticità dei contenuti che non sono predisposti per essere aggiornati con frequenza.
  • sito internet pubblicitario – Siti web aggiornati, dinamici che espongono i prodotti e servizi dell’azienda ma che rimandano l’operazione d’acquisto presso il recapito dell’attività. Lo scopo del sito web è promuovere l’azienda e il brand, l’obiettivo di marketing è sempre la promozione dell’impresa.
  • sito internet e-commerce – Oltre alle caratteristiche delle precedenti tipologie il sito e-commerce consente l’acquisto dei prodotti, servizi direttamente sul sito web. La realizzazione di un sito e-commerce richiede costi di realizzazione e mantenimento più alti coinvolgendo diversi ambiti come il trattamento, criptazione dei dati personali, il rispetto delle varie normative e adempimenti.

Trattamento contabile del sito web

La spesa sostenuta per un sito web informativo o pubblicitario che si limità ad illustrare i prodotti e servizi dell’azienda, potrà configurarsi nei costi di pubblicità dell’azienda fiscalmente deducibili nell’esercizio in cui vengono sostenute.

Nel caso di sito web e-commerce con il fine di ampliare la propria rete commerciale il relativo costo si potrà capitalizzare come oneri pluriennali seguendo la normativa contabile relativi all’acquisto dei software applicativi. L’art. 2575 del Codice Civile, indica che un sito internet può essere annoverato tra le opere dell’ingegno di carattere creativo, così come il software, dato che è il risultato di una creazione intellettuale originale dell’autore. “Le spese per la realizzazione e la gestione di un sito web devono essere capitalizzati, a condizione che ne sia dimostrata l’utilità futura o che sia stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità”.

Inoltre, per i siti web, i cui oneri sono capitalizzati, l’ammortamento deve essere a quote costanti correlate al periodo di prevista utilità futura. Da un punto di vista tributario l’articolo 103, comma 1, del DPR n. 917/86 dispone che “le quote di ammortamento del costo dei diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno sono deducibili in misura non superiore al 50% del costo purché ovviamente il bene stesso partecipi al processo produttivo in modo duraturo”.

Gestione e mantenimento i costi periodici

  • Spese di gestione e manutenzione del sito web – si fa riferimento ai costi del server web (hosting) che ospita il sito web rendendolo fruibile al pubblico. Include anche le consulenze e operazioni svolte su di esse. Tali costi devono essere spesati nell’esercizio trattandosi di costi operativi ricorrenti.
  • Spese legate al dominio web – il dominio è il nome che descrive in maniera univoca il sito web (www.iltuonome.it) non si può essere proprietari ma può essere acquistato in concessione e rinnovato annualmente, pertanto sono costi ricorrenti che devono essere capitalizzati come oneri pluriennali alla voce di bilancio B.I4, e ammortizzate come “Concessioni, licenze e simili”.
  • Spese per la redazione dei contenuti – i compensi corrisposti per i collaboratori editoriali e tutti i costi inerenti i contenuti del sito web, I relativi costi devono essere iscritti in conto economico e spesati nell’esercizio contabile.

Quando si utilizza il proprio browser web (chrome, mozzilla) per navigare in rete, il vostro dispositivo invia delle richieste ai server su cui sono ospitate le risorse (siti web) scambiando informazioni e dati attraverso un protocollo che la rete usa per trasmettere i dati.

Il protocollo standard si antepone normalmente ed è http://www.ilmiosito.it. quando si utilizza un certificato SSL cambia in https://www.ilmiosito.it

Il certificato SSL serve a criptare le informazioni durante questo trasferimento. Con questo certificato solo il browser e i server saranno a conoscenza delle informazioni
trasmesse, proteggendone la loro divulgazione ed impedendo a male intenzionati di intercettarle.
Utilizzando un certificato sul proprio sito il browser segnalerà come sicura la navigazione rassicurando l’utente in procinto di inserire dati sensibili, come i dati della
carta di credito ad esempio. L’utilizzo più diffuso infatti si registra nei siti web ecommerce dove è divento praticamente indispensabile.

I vantaggi nell’utilizzo sono molteplici, in primis Google riconosce e premia le aziende che pongono attenzione verso i temi della sicurezza dandogli maggior visibilità nei risultati di ricerca e penalizzando chi non lo usa. Dal punto di vista pratico un sito che utilizza il protocollo https è più veloce a caricare le pagine del vostro sito. In fine comparirà un avviso di sicurezza che segnalerà il sito come sicuro, l’utente quindi lascerà le sue informazioni con maggior sicurezza.

I certificati SSL sono emessi da una Certification Authority, per implementarli sono necessari diversi passaggi tecnici che possono essere effettuati dalla compagnia
di hosting e da un webmaster.

Non esitare a contattarci se vuoi una consulenza gratuita per l’implementazione del certificato SSL sul tuo sito web, saremo lieti di offrirti tutto il nostro supporto.

Per i veicoli grazie al numero di targa è possibile risalire ai dati dell’intestatario del mezzo ed avere altre informazioni utili.

Il dominio (es: www.ilmiosito.it) rappresenta a tutti gli effetti la targa di un sito web, grazie a questo semplice dato è possibile collegarsi ai database pubblici o utilizzare un servizio detto Whois che riporterà tutti i dati tecnici del sito web.

provate a collegarvi a questo indirizzo e inserite l’indirizzo del vostro sito web:

per ogni dominio ricercato nel whois verranno visualizzati due contatti:

1) Contatto amministrativo – Registar
Si tratta del vero proprietario del sito web, può deciderne vita e morte oltre ad esserne ritenuto responsabile.
Se si tratta di un attività commerciale, dovrebbe essere intestato alla ditta permettendo cosi di visionarne i dati fiscali.
Molto spesso però questo non avviene e al loro poso vengono intestati a persone fisiche e in questo caso saranno visualizzati il domicilio, i contatti personali del soggetto intestatario.

2) Contatto tecnico – Admin Contact
Può essere uguale al contatto amministrativo oppure riportare il tecnico/azienda che ha creato il sito web per voi o la compagnia che si occupa dell’hosting web.

Una pratica molto scorretta da parte di alcuni freelancer e agenzie di sviluppo web è intestare a se stessi i siti web dei clienti.
In questo modo possono tenere sottocontrollo i clienti e creare una barriera verso la possibile concorrenza.
Il contatto amministrativo di un dominio ne ha pieno controllo ed è il proprietario per legge del sito web, solo lui può sbloccare o trasferire un nome di dominio.

Raccontiamo una situazione tipica

Marco gestisce un agriturismo e decide di rivolgersi a un freelancer per far realizzare il suo sito web. Il tempo passa e Marco chiede delle modifiche ma non le reputa adeguate, non è soddisfatto del lavoro ed ormai non si trova più in sintonia. Decide quindi di rivolgersi ad un altro fornitore:

Caso 1° – Marco è il proprietario del dominio
Il nuovo fornitore non avrà alcun problema a prendere in mano il sito web, occorrerà solo il vostro esplicito consenso per procedere ai lavori.

Caso 2° – Marco non è il vero propritario
Occorre contattare il freelancer ed avere la sua autorizzazione scritta per poter cambiare intestatario del dominio. In questo caso si aprono diversi scenari possibili
a seconda della correttezza di quest’ultimo. Il processo potrà avvenire: senza problemi, con ritardi (anche non volontari), quando saranno saldate tutte le fatture,
fino ad arrivare nella peggiore delle ipotesi in tribunale per poter riscattare il proprio nome di dominio.

Siamo convinti che la maggioranza dei freelancer commettano questo errore in buona fede ma oggettivamente non è corretto intestarsi un bene che non è proprio.
Se acquistiamo una macchina non la intesteremo mai ad una altra persona ma siccome il sito web non è un bene tangibile non gli diamo importanza.

I nostri siti web sono e saranno sempre intestati all’azienda che li ha commissionati, inoltre per tutti i domini è incluso gratuitamente il servizio di privacy
protector che permette di mascherare tutti i dati rilevati dalla ricerca whois, particolarmente utile nel caso si volesse intestare a una persona fisica, non condividendo cosi i propri dati personali.

Quale impatto hanno i voti e le recensioni ricevute sulla piattaforma Google My Business?

Abbiamo già parlato dell’importanza di utilizzare google my business in questo articolo, i servizi di google relativi alla ricerca sono i più utilizzati dagli utenti
sia desktop che da mobile. A conti fatti 9 italiani su 10 affidano a google le ricerche in rete, il servizio google maps preinstallato nell’80% dei dispositivi mobile rimane lo strumento più utilizzato per effettuare ricerche locali su mappa, molto spesso per trovare attivita commerciali nelle vicinanze.

Quindi sia che effettuiamo una ricerca su google dal nostro pc di casa sia dal nostro smartphone, mentre siamo in giro per trovare magari un ristorante nei paraggi, volenti o nolenti visualizzeremo tutte le attività recensite in Google My Business.

Uno degli aspetti fondamentali di questo servizio sono le recensioni e i voti, grazie a queste molto spesso vengono orientate le decisioni dei clienti. Qualsiasi persona andrà a ricercare tutti gli aspetti e le critiche presenti per evitare spiacevoli inconvenienti. Anche non avere recensioni può essere inteso negativamente, comunica un senso di abbandono e porta a pensare che potrebbe essere poco frequentato o peggio chiuso (specialmente se non sono presenti gli orari).

Proviamo a cercare un attività nella nostra zona su google in modo generico come ad esempio Pizzeria Roma (qualsiasi città va bene).

Immagine ricerca su google pizzerie a Roma

questi sono i primi risultati che compariranno su Google, e non sono altro che l’elenco delle attività registrate su Google My Business, ordinate dall’algoritmo di google che le ha selezionate per noi secondo criteri precisi che hanno lo scopo di farci effettivamente mangiare una buona pizza, per quanto a consigliarci sia un computer. In origine Google considerava unicamente la quantità di recensioni rilasciate
a un locale, secondo il principio che se un attività ha tante recensioni ha anche tanti clienti soddisfatti e merita più considerazione rispetto ad altre attività che non le hanno. Automaticamente quindi premia e porta in cima ai risultati le pizzerie con più recensioni. Ma la tecnologia evolve sempre, anche google ha deciso di prendere di riferimento altri aspetti come l’analisi del voto e il tipo di recensione.

Occorre quindi svolgere ogni attività necessaria a scalare questa classifica come inserire quanti più dettagli possibili, aggiornare gli orari di apertura, curare le fotografie esposte e ovviamente prestare attenzione ad ogni recensione ricevuta e se negativa rispondere sempre in maniera non aggressiva ma professionale, con un occhio puntato alle persone che leggeranno in futuro e che avranno pochissime righe a disposizione per farsi un’idea.

Abbiamo approfondito questo argomento creando proprio una mini guida su come rispondere alle recensioni ricevute che trovi a questo link

 

 

 

Che vi piaccia o meno le recensioni online influenzano molto i clienti, ogni attività deve prenderne atto e agire con metodo proteggendo la propria reputazione online.

Molti studi affermano che i clienti tendono a lasciare una recensione specialmente se l’esperienza è stata negativa, quindi è essenziale sapere gestire e rispondere a questi commenti.

Tripadvisor conosce bene i problemi che possono creare le recensioni negativi ed effettuando uno studio sui suoi utenti rivela come una risposta appropriata da parte della direzione influenzi l’intenzione di prenotare e la considerazione della struttura.

Se quindi è essenziale fornire una risposta adegata, vediamo i punti chiave da tenere a mente quando si risponde a una recensione negativa.

Non prenderla sul personale!
Il giudizio del cliente non è mai rivolto alla tua persona ma all’esperienza avuta nella tua struttura, la tua risposta pertanto sarà firmata con il nome della tua attività. Cordialità e professionalità sono obbligatori e dovuti quando si parla per conto di un’azienda.

Accetta il feedback
Che sia positivo o negativo il feedback può aiutare il tuo business a crescere e migliorare. Investiga sulle segnalazioni e se occorre agisci per risolvere il problema cosi che non si ripresenti. Anche chi non lascia una recensione può aver notato lo stesso problema ma come la maggioranza, evita di dirtelo ed ignora la tua attività. La persona che ha scritto una recensione ha comunque dedicato il proprio tempo e vale la pena prenderla in considerazione analizzando quanto emerso.

Coinciso e breve
Non scrivere risposte articolate piene di dettagli e aggettivi, su internet gli utenti cercano risposte utili e veloci, testi troppo lunghi rischiano di non essere letti o compresi a fondo.

Il cliente ha sempre ragione
Tutti sanno che non sempre è vero ma allo stesso tempo ogni cliente si aspetta di essere al centro delle attenzioni e delle premure del personale, immaginando soddisfatte tutte le possibili esigenze. Ciò che deve trasmettere la vostra risposta è l’attenzione rivolta ai cliente.

Focalizzati sull’obbiettivo
Quando un cliente lascia un giudizio negativo influenza automaticamente tutti gli utenti che leggeranno la sua recensione, quando scriviamo una risposta dobbiamo concentrarci proprio sui futuri lettori e chiederci come potrebbero interpretare la recensione. Possiamo chiedere aiuto a un amico o collaboratore esterno alla nostra attività chiedendoli di leggere la risposta cosi da sfruttare il suo punto di vista.

Google My Business è un servizio di google aperto a tutti gratuitamente in cui i proprietari di attività commerciali possono inserire ed aggiornare le proprie informazioni cosi da renderle sempre disponibili a tutti gli utenti che effettuano ricerche su google o utilizzano google maps.

I vantaggi di essere presenti in google My Business sono tanti ed essenziali. In primo luogo ci consente di gestire le informazioni che sono già presenti in rete sulla nostra attività che google ha raccolto attraverso terzi e che non sempre sono corrette, possiamo quindi aggiornare l’indirizzo, i recapiti telefonici, gli orari di apertura, il link al sito web e curare l’immagine dell’attività, che come rivela google: “Le attività che aggiungono foto alle loro schede ricevono il 42% in più di richieste di indicazioni stradali su Google Maps e il 35% in più di clic sul sito web rispetto alle attività senza foto”

Potrai interagire con i clienti rispondendo alle recensioni, segui la nostro piccola guida su come rispondere alle recensioni.

Effettuando una ricerca su un’attività potremmo visualizzare subito la sua scheda con tutte le informazioni utili sopra descritte.

Essere in google My business offre anche vantaggi nel posizionamento del proprio sito web nel motore di ricerca conferendoli più credibilità, aumentando le visite e i contatti di potenziali clienti.

Per tali ragioni questo servizio è senza dubbio uno strumento molto potente, ottimizzare le proprie informazioni richiede tempo ma può essere un ottimo investimento per la vostra attività, non utilizzarlo costituirà sicuramente un vantaggio a favore dei vostri concorrenti che grazie a queste carenze otterranno più visibilità e considerazione.

Leggi anche il nostro approfondimento su come google interpreta le recensioni e il posizionamento